Lo zafferano
Ivo, Marisa, Tiziana e Luca coltivano lo zafferano ad Aurigo a 431 m s.l.m. per consentire alla pianta di contenere in sé le proprietà caratteristiche della Liguria, il connubio perfetto tra mare e montagna.
Lo zafferano è una spezia molto preziosa. La latitudine dell’Italia infatti, come quella di Spagna, Grecia, Iran e India è perfetta per la coltivazione del bulbo del crocus sativus, da cui si ricava appunto lo zafferano.
Viene coltivato In un terreno che drena l’acqua, perché in un terreno con ristagno o terra eccessivamente argillosa e compatta non si ottengono buoni risultati e il bulbo si ammala facilmente. Il terreno è fertile e ben lavorato in leggera pendenza perché si garantisce uno scolo rapido dell’acqua piovana, inoltre la nostra concimazione e fatta con umus di “lombrico amico”.
La pianta dello zafferano nasce da un bulbo (crocus sativus) e la moltiplicazione dei bulbi è l’unico modo che la specie ha per riprodursi: il fiore è sterile, non arriva a fecondarsi e a produrre semi ed è utile solo per ottenere la spezia
Si tratta di una coltura a ciclo annuale: i bulbi (che sarebbe più corretto chiamare cormi) sono in stasi vegetativa durante l’estate, a settembre si risvegliano e nascono dei getti, chiamati spate, che emergono dal terreno.
Dalle spate escono le foglie filiformi, color verde smeraldo, che si pettinano con andamento strisciante e vegetano per tutto l’inverno. Sempre dalle spate spunta un fiore bellissimo di colore viola da cui si ricava la spezia (prendendo solo gli stimmi essiccati, tre filini rossi che fanno parte dell’apparato femminile del fiore), e in primavera inoltrata la pianta di zafferano moltiplica i cormi e dissecca, dai nuovi bulbi nasceranno le piante dell’anno seguente.
In autunno, tra ottobre e novembre, ha luogo la raccolta dei fiori dello zafferano. Si tratta di un momento magico, per la bellezza della fioritura e per la soddisfazione del prezioso raccolto, ma anche di giorni di duro lavoro.
La fioritura vera e propria dura in genere una decina di giorni, dipende molto dal clima, tra il primo e l’ultimo fiore può passare più di un mese. Per avere un prodotto al top della qualità si deve raccogliere lo zafferano in giornata, possibilmente prima che il fiore si schiuda, raccogliendo tutto il fiore e mondarlo poi a casa, su un tavolo, poi si eliminano i petali (viola) e il polline (giallo), tenendo solo gli stimmi (tre filini rossi, a volte chiamati erroneamente pistilli).
Questi sono la la spezia vera e propria, e si essiccano direttamente nel giorno stesso della raccolta, appena “sfiorati”.
Una volta essiccati si conservano in un vasetto di vetro ben tappato, lo zafferano in stimmi resta buono per qualche anno. Ovviamente va tenuto in un luogo fresco e secco, preferibilmente non illuminato perché mantenga le sue proprietà.
Col passare del tempo la spezia diventa maggiormente amara.
I numeri dello Zafferano
- Per fare un grammo occorrono 600 stimmi.
- Per fare tre stimmi occorre un fiore.
- Per fare un fiore occorre un anno.
Prodotto da: Azienda Agricola Alberti Luca
Via Piave 34, 18021 Aurigo (IM)
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Luca 348 539 3999 – Ivo 371 599 4696
Confezionato da: LE 2 MELE
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